Ti capita mai di sentirti felice quando ti accade qualcosa di bello, di valutare te stessa in modo positivo se qualcuno riconosce il tuo valore come professionista, di provare soddisfazione per il successo di qualcuno che hai aiutato o godere del tuo corpo solo quando qualcuno si complimenta con te per esso?
Se hai sperimentato una delle sensazioni appena descritte, probabilmente ti sei sentita anche sbagliata se qualcuno non ha apprezzato una tua idea, oppure vulnerabile, se il tuo corpo non ha risposto alle tue richieste in modo efficace.
Quando la tua autostima si nutre del tuo ruolo sociale (professionista, madre, moglie, persona irreprensibile) o dai feedback che ricevi dalle persone che incontri, rischi di vacillare ogni volta che vieni messa in discussione.
Questo accade perché quando ci identifichiamo con un compito, un’emozione o una parte di noi, possiamo gioire nell’attimo di gloria ma siamo esposte e sensibili quando la percezione di ciò in cui ci specchiamo ci delude: se mi identifico in un desiderio, e questo desiderio viene frustrato, allora io stessa mi sento frustrata.
Possiamo ottenere dall’identificazione un senso di appartenenza, il piacere di credere per un attimo al valore della nostra performance, la sicurezza di sentirci fisicamente più vicine ad un ideale di bellezza, ma è un’affermazione di sé stessi vaga ed effimera che ci tiene sotto scacco: se le condizioni cambieranno, noi crolleremo con esse.
Il processo di disidentificazione ci aiuta ad essere CHI SIAMO a prescindere da quello che facciamo o da cosa ci dice la gente, per costruire basi solide da decorare di volta in volta come più ci piace in sintonia con come ci sentiamo e come vogliamo apparire al mondo in quel momento. Questo non vuol dire che è vietato gongolare per un successo, o bearsi per un risultato conseguito, ma significa liberarsi dal legame a doppio filo con la dipendenza da commenti positivi e performance da accumulare al fine di sentirci persone di valore e smettere di vivere in balia di qualsiasi cosa ci catturi, con il plauso o con le condanna.
Se hai un cattivo rapporto con il tuo corpo e hai trascorso molto tempo della tua vita a cercare di correggerlo, aggiustarlo, sistemarlo, controllare e frenare la fame; se la tua felicità è stata legata ad un complimento ricevuto dopo aver perso qualche chilo e lo sconforto ti raggiunge improvvisamente quando decidi di salire sulla bilancia e il numero che leggi non ti piace, è perché sei identificata con il tuo corpo.
Per questo ti senti invincibile se rinunci ad un pranzo luculliano e vorresti nasconderti quando finisci un barattolo di gelato, ti senti una fallita se interrompi la dieta e hai il mondo ai tuoi piedi se riesci a comprare dei jeans di due taglie più stretti.
Come liberarsi dall’identificazione con il corpo che ti fa sentire costantemente in difetto anche quando non è il protagonista del momento che stai vivendo?
Prima di tutto occorre liberare il corpo dalla responsabilità delle cose che non funzionano nella tua vita.
L’illusione che le situazioni contingenti che mettono a dura prova la tua tenuta e ti fanno sentire troppo spesso sotto scacco possano cambiare solo quando riuscirai a perdere peso, danno speranza ma non hanno base reale. Magari potrai alleviare il dolore alle ginocchia ma la tua vita, passato un primo momento di comprensibile entusiasmo, resterà la stessa di oggi.
Per questo è importante basare la consapevolezza del proprio valore solo sulla persona meravigliosa che sei e sulla tua inconfondibile unicità, più che sui risultati che raggiungi.
Ti propongo un esercizio meditativo di Psicosintesi per imparare a disidentificarti e sperimentare il tuo sé, quel centro di forza e di autenticità che resta sempre lo stesso e non cambia con le stagioni, i complimenti o la quantità di compiti che svolgi o ruoli che interpreti nella tua vita.
Il SE’ è alla base dei tuoi comportamenti, sentimenti, pensieri ed è l’unico luogo da cui puoi compiere scelte autentiche. Ti permette di raggiungere la libertà e la capacità di scegliere e di essere pienamente chi sei. Quando riconosci il tuo sé puoi usare il corpo, i sentimenti e la mente con giudizio ed efficacia, invece di essere diretti dalle loro condizioni sempre mutevoli.
Siedi in una posizione comoda, rilassa il tuo corpo, lascia che il tuo respiro diventi lento e profondo. Quando sei pronta, leggi le seguenti affermazioni:
- Io ho un corpo ma non sono il mio corpo.
Il mio corpo si può trovare in situazioni differenti di salute e malattia, può essere riposato o stanco, ma ciò non ha niente a che fare con il mio sé, il mio “IO” reale. Io ho una grande considerazione del mio corpo come strumento prezioso di esperienza ed azione nel mondo, ma è soltanto uno strumento. Io lo tratto bene. Io cerco di mantenerlo in buona salute, ma non è il mio sé.
Io ho un corpo ma non sono il mio corpo.
Adesso chiudi gli occhi ed esperimenta questo come una realtà. Ripeti la parola chiave: Io ho un corpo ma non sono il mio corpo. Quindi apri gli occhi e continua.
- Io ho delle emozioni ma non sono le mie emozioni.
Le mie emozioni sono sentimenti molto differenti, sempre mutevoli, a volte confusi. Possono oscillare dall’amore all’odio, dalla calma alla rabbia, dalla gioia al dolore, ma la mia essenza, la mia vera natura non cambia. Io ci sono ancora. Benché io possa essere temporaneamente sopraffatta da un’ondata di emozioni, io lo so che passerà: quindi, io non sono questa emozione. Io posso osservare e capire le mie emozioni, imparare a dirigerle, ad utilizzarle e ad integrarle armoniosamente.
Io ho emozioni, ma non sono le mie emozioni.
- Io ho una mente ma non sono la mia mente.
La mia mente è un valido strumento per la scoperta e l’espressione, ma non è l’essenza del mio essere. I miei pensieri cambiano costantemente, con nuove idee, nuove esperienze e nuove conoscenze. La mia mente spesso si rifiuta di obbedirmi1 Perciò essa non può essere me, il mio sé. E’ un organo per la conoscenza sia del mondo interno che di quello esterno, ma non è il mio sé.
Io ho una mente ma non sono la mia mente.
Ma se io non sono un corpo, sentimenti o una mente, che cosa sono io?
Io sono un centro di volontà capace di osservare, dirigere ed usare tutti i miei processi psicologici e il mio corpo fisico.
Io sono colei che è consapevole.
Io sono colei che sceglie.
Se scopri chi sei ti avvicini a cosa vuoi veramente. Scegli con consapevolezza!
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